Mentalismo. Seriosi a tutti i costi?
Mentalismo. Seriosiosità a tutti i costi? Può funzionare oggigiorno un personaggio misterioso che tutto sa e tutto vede, che non accenna a un sorriso manco col solletico? Ho qualche perplessità a riguardo.
Sento spesso colleghi dire che il mentalista deve per forza esser serioso, zero battute, una sorta di affascinante e cupo supereroe in grado di leggere la mente. Ma siamo davvero sicuri che ci sia anche un solo spettatore desideroso di esser sequestrato per ore da un cassamortaro intento a vomitargli addosso tutta la sua maestosa, oscura ed incredibile arte?
Io sottoscrivo ogni parola del grande maestro Bob Cassidy, scritta nel suo fondamentale “Arte del Mentalismo”:
“ (…) cosa rende speciale uno spettacolo? Ci sono molti fattori naturalmente, ma la caratteristica principale è che la performance sia in grado di intrattenere. Chiunque la pensi diversamente e abbia il coraggio di portare in scena uno spettacolo è un coglione e, con molta probabilità, un coglione egoista che andrebbe picchiato. Se un performer pensasse davvero che l’esecuzione meccanica di effetti mentali eseguiti con tecnica impeccabile lasci il pubblico stupefatto dai suoi “poteri” e lo porti al successo, si sta tristemente sbagliando.
Ora, ovviamente la sola capacità di intrattenere da sola non tiene in piedi uno spettacolo mentale. Ma sarà molto difficile intrattenere se non piacete al pubblico, qualunque cosa stiate facendo. Ecco dunque una regola molto semplice: per avere successo dovrete fare tutto ciò che è in vostro possesso per risultare simpatico. Vi sono un sacco di mentalisti al giorno d’oggi che cercano di adottare un’immagine minacciosa, tipo super uomo. Questo genere di cose può incuriosire gli spettatori per un po ‘ ma, a lungo andare, li allontanerà; di tanto in tanto a qualcuno può capitare di andare ad un ‘freak show’ ma ci va per rimanere a bocca aperta, non certo per interagire. E se un mentalista non riesce a portare la gente ad interagire (e cioè a partecipare volontariamente), non sta facendo spettacolo.
Quante volte avete sentito dire “Sembra proprio non riesca a convincere la gente a partecipare”? Coloro che hanno questo problema farebbero bene a rivedere la propria immagine. Stanno presentando un personaggio simpatico o stanno invece terrorizzando il pubblico? O, peggio ancora, sono talmente aggressivi che la gente semplicemente non vuole stare sullo stesso palco?
E questo è uno dei motivi per cui il mentalismo è così difficile da fare bene. Leggere la mente delle persone è già di per sé qualcosa che incute timore. Pensateci: le persone vogliono veramente che si legga loro la mente? Vi piacerebbe vi venisse letta la mente? Sul serio? Supponiamo che si possa davvero leggere la mente, rivelando i pensieri più intimi delle persone. Pensate potreste piacer loro? Pensate che parteciperebbero volontariamente una volta saputo che sapete davvero farlo? Ovviamente no! Si allontanerebbero da voi il più velocemente possibile o vi ucciderebbero.
Ma da mentalista non potete uscirvene e dichiarare che state solo usando dei trucchi. Così facendo lo show si ridurrebbe ad un puzzle. Il fascino intrinseco svanirebbe.
La soluzione è davvero molto semplice; dovete solamente creare l’impressione di poter fare ciò sporadicamente. Che non sempre funziona. Che non sono le menti che sapete leggere ma solo qualche pensiero ben definito, pensiero su cui un volontario deve concentrarsi, escludendo tutto il resto. Ecco perché c’è la necessità che vengano scritte delle informazioni o che vengano fatte scelte nell’ambito di parametri ben definiti. In un colpo solo è stata eliminata qualsiasi minaccia e reso il funzionamento segreto alla base del mentalismo possibile e plausibile”.
Parole su cui meditare a lungo. E che possono davvero fare la differenza. Così come tutto il materiale presente sullo straordinario “Arte del Mentalismo”.