C. L. Boardè, il Mentalismo one on one e …
Di recente Mystery Academy ha pubblicato il primo eBook della serie “Tesori nascosti del Mentalismo”; non potevamo scegliere un testo più interessante che Borrowed Brain (“Cervello in prestito”) di C.L. Boardè. Per la versione italiana vai qui.
Lo stesso autore (pseudonimo di Warren K. Schoonmaker, matematico e statistico) ha pubblicato altri testi molto importanti in campo mentalistico: Mainly Mental vol. 1 (uno straordinario trattato sul lavoro con i billet) e Mainly Mental vol. 2 (volume totalmente dedicato ai book test). Gli ultimi due lavori, prima della sua scomparsa nel 2000, sono stati “One On One Mentalism” (1997, ben prima che certe “””””star””””” affermassero di aver inventato questo tipo di intrattenimento) e Mainly Mental vol. 3 (routine per un solo performer).
Molto molto interessanti alcuni pensieri di Boardè, tratti dal prologo al suo “One On One Mentalism”:
“Sono un minimalista, il che significa che …
- il termine “Mental Magic” è un ossimoro. Proprio così, e quando decenni fa lo dissi ad Al Baker lo prese come un insulto al suo intelletto e, presto, lui, Hugard, Christopher, Crimmins e altri mi bollarono come “persona non grata”. La dicotomia è ancora più più evidente ora. Quindi, chi altri ho offeso ora?
- Il mentalismo dovrebbe avvicinarsi il più possibile ai fenomeni psichici reali (nel caso esistano). Troppi oggetti di scena svalutano l’effetto. Dovrebbe esserci una ragione legittima per qualsiasi cosa venga utilizzata e la sua presenza dovrebbe essere minimizzata.
- La ricerca continua di metodi è una follia. Dopo una lunga assenza dall’ambiente, vi trovo una pletora di procedure per ottenere gli stessi risultati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di incantare lo spettatore, non di fregare i colleghi. Uno dovrebbe trovare la tecnica o le tecniche che ben gli si adattano, con le quali si trova a suo agio, e continuare a lavorarci finché non diventano seconda natura.
- Troppe routine rovinano l’impatto. Bisogna concentrarsi solo su alcune, che diventino il nostro marchio di fabbrica. Bert Reese ha fatto la stessa routine per tutta la vita. Dunninger proponeva sempre lo stesso set.
- È necessario sviluppare competenza nella lettura a freddo. Con essa si ha la possibilità di “mettere carne sulle ossa” della routine di base. Esercitatevi creando mentalmente dei profili per le persone che vedete in ascensore, in treno, ecc.
- Si dovrebbe sviluppare la capacità di creare un mini-scenario per ogni rivelazione. Ad esempio, non dite: “La tua carta è il quattro di picche”. Provate a dire invece qualcosa del tipo: “Vedo una scena con dei lavori lungo la strada. Alcuni uomini stanno scavando un fosso con delle pale. È come se vedessi quattro piccole pale. Ora capisco … la tua carta è il quattro di picche”.
- Se sapete chi sarà il vostro “sitter”, procuratevi tutte le necessarie informazioni su di lui (ndt – oggi con i social è spesso un gioco da ragazzi).
Non c’è che dire. Tanta “carne al fuoco” su cui riflettere.
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