Le origini del nail writer

Dal nuovo libro, edito da Mystery Academy, “20 Miracoli con il Nail Writer”, alcuni brevi cenni storici sulla nascita dei dispositivi segreti di scrittura.

L’origine degli strumenti con i quali scrivere segretamente si perde nella notte dei tempi. Di sicuro, però, le prime testimonianze in tal senso risalgono alla nascita del movimento spiritistico in USA, a metà del Diciannovesimo Secolo, e il conseguente proliferare dei medium in tutto il paese.

Nonostante non vi sia la certezza assoluta e molti esperti abbiano pareri diversi in merito, sembra che la prima testimonianza scritta di un ‘secret writer’ si trovi sul libro di John Truesdell, “The Bottom Facts Concerning the Science of Spiritualism”, pubblicato nel 1883. Un’altra delle prime (e più complete) testimonianze scritte di una versione ‘primitiva’ del nostro gimmick (che verrà citata anche nel testo a seguire) si trova sul libro “Spirit Slate Writing and Kindred Phenomena” di William E. Robinson.

Altri storici dell’illusionismo fanno riferimento anche a testi precedenti che, però, non sono riuscito a reperire.

Il primo strumento su cui si sono eseguite scritture segrete sono state le classiche lavagne di ardesia, usando dei writer da dito con delle punte in gesso. Solo successivamente si è passati al nail writing con la mina di matita, su fogli e biglietti di carta (di sicuro superfici meno ‘rumorose’ rispetto a gesso e lavagna!).

Sull’ottimo libro di Thomas Baxter, “The Nail Writer Anthology”, si parla di una sorta di ‘triumvirato dell’unghia scrivente’, tre personaggi chiave nello sviluppo del nostro piccolo grande attrezzo: il medium Henry Slade (1835–1905, inventore del gimmick da inserire sotto all’unghia), l’illusionista Nevil Maskelyne (1863–1924, che ha smascherato il sistema di scrittura segreta di Slade) e il giornalista e mago dilettante Edwin Sachs (1850-1910, il primo a descrivere in un libro il sistema di Slade). Ebbene, senza questi tre signori non avremmo oggi a disposizione tutta quella serie di nail writer nelle sue molteplici varianti.

In breve la storia è questa. Il dottor Slade (come si faceva chiamare, nonostante non ne avesse titolo) era un famoso medium, celebre per dei fenomeni di scritte spiritiche sulle lavagne. Nel picco massimo della sua fama tra Russia, Inghilterra e Stati Uniti, nel settembre 1876, venne accusato pubblicamente di frode dal professor Ray Lankester (docente in prestigiose università inglesi e direttore del Museo di Storia Naturale di Londra) che, durante una seduta medianica di Slade, gli strappò la lavagna prima che il messaggio dello ‘spirito’ comparisse, trovando la scritta già presente. Il primo ottobre del 1876 iniziò il processo a Henry Slade a Londra.

E qui entra in scena Maskelyne. Il famoso illusionista non fu (come a volte erroneamente riportato) colui che denunciò  direttamente Slade (l’accusa partì da Lankester); Nevil Maskelyne, avendo descritto i metodi di Slade, nel suo “Modern Spiritualism”, pubblicato proprio nel 1876, venne chiamato al processo come testimone in grado di mostrare a giuria e testimoni i metodi truffaldini usati dal medium. L’illustrazione della pagina precedente, tratta dal The London Illustrated News del 21 ottobre 1876, mostra Maskelyne intento a dimostrare i sistemi di Slade con una lavagna. Come si evince anche dall’immagine (che presenta la sala del tribunale piena di gente), il processo venne seguito con grande interesse dall’opinione pubblica.

Durante il processo l’illusionista mostrò alla giuria un attrezzo strano: una sorta di ditale color carne da cui usciva una punta di gesso. Il ditale, calzato su un dito, permetteva di scrivere su una lavagna, tenuta nascosta sotto al tavolo o (come nell’illustrazione) tenuta in vista. Oltre a ciò, Maskelyne mostrò alla corte anche una specie di ‘scappavia’ elastico con cui sbarazzarsi del gimmick, alcuni sistemi per scambiare le lavagne e una sorta di flap molto rudimentale con cui mostrare una lavagna apparentemente vuota.

Alla fine Slade venne condannato per frode aggravata a tre mesi di prigione ai lavori forzati.

Questa la brevissima sintesi della querelle giudiziaria di Slade e del coinvolgimento, in veste di consulente, di Maskelyne.

Ed ecco arrivare Sachs. Nel 1877 il giornalista dà alle stampe il suo leggendario “Sleight Of Hand”, libro indispensabile per qualsiasi prestigiatore. A pag. 191 della prima edizione troviamo un’accurata descrizione del nail writer (la prima destinata ad un pubblico di illusionisti ma non solo, in quanto tutto il materiale contenuto nel libro era stato precedentemente pubblicato ‘a puntate’ su vari quotidiani per cui Sachs lavorava).

E da lì in avanti, anche grazie a personaggi come Annemann che hanno preso molti dei sistemi dei medium portandoli nel mondo dell’illusionismo, il nail writer è entrato a far parte dell’armamentario obbligato di qualsiasi Mentalista di ogni parte del mondo, sviluppandosi in tante forme e tipologie diverse.

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