Vino vecchio in botte nuova

Stavo leggendo un libro di Gene Nielsen, uno scomparso psychic entertainer americano che ha scritto cose davvero pregevoli, in cui parla del fatto che spesso andava alla ricerca di vecchi principi ormai dimenticati sui … libri di magia per ragazzi!

Per l’ambiente della Magia e del Mentalismo, che vive perlopiù nella ricerca continua del ‘sacro grahal’ dei gimmick o dei metodi, un’idea del genere può apparire come la più stupida ed inutile possibile.

Ma poi, ripensando a uno dei miei primi libri di Magia in assoluto, mi sono chiesto: “Riusciresti a mettere in piedi uno show completo di Mentalismo con i soli effetti contenuti nel libro?”.

Ripresolo in mano e sfogliato, tra un nostalgico sorriso e l’altro, la risposta è stata “Si”. E probabilmente potrebbe pure uscirne uno show assolutamente dignitoso: gli effetti son tutti potenti … se lo spettacolo non funzionasse, sarebbe esclusivamente colpa mia!

Di quale libro sto parlando? Del mitico “The Magic Book” di Harry Lorayne! Edito nel 1977, è stato uno dei miei primi libri di magia, un manuale per principianti, sul quale ho mosso i primi passi tra effetti con le carte, monete et similia. Ovviamente da ragazzino del Mentalismo non poteva fregarmene di meno.

Con gli occhi del presente, se vado a riconsiderare il materiale mentale nel libro, non posso che rimanere particolarmente colpito!

Prima della sezione dedicata al Mentalismo vero e proprio, troviamo una sua ‘parente stretta’, quella dedicata alla Magia con i numeri, in cui vi si trovano molti principi utilizzabili anche in contesto di magia mentale. Lorayne introduce così il capitolo: “La magia coi numeri è impressionante per la maggior parte delle persone perché a) tanti hanno problemi a gestire i numeri, b) molti vorrebbero essere in grado di gestirli meglio e c) sono gli spettatori a scegliere i numeri da utilizzare negli effetti (almeno negli effetti che io eseguo). L’ultima ragione è importante: lo spettatore viene coinvolto e tutto appare “legittimo” “.

In questo capitolo, oltre all’importante ‘Principio del Nove”, la forzatura 1089 e altri stunt molto interessanti, ciò che lascia davvero colpiti è “Instant Magic Square”, un quadrato magico davvero figo! Non ci credete? Procuratevi una copia del libro e mi direte (e ve lo dice uno a cui non interessano molto i quadrati magici).

Passando alla sezione dedicata al Mentalismo troviamo:

  • Una semplice introduzione in cui viene spiegata la sottile differenza che separa i due principali tipi di effetti possibili (previsione e lettura del pensiero); viene fatto l’esempio di come il primo effetto descritto, Line o’ Type, possa esser presentato sia come una previsione che come un esperimento di lettura del pensiero.
  • Ben 7 effetti, alcuni più potenti di altri, ma tutti utilizzabili anche professionalmente da un performer con esperienza e adeguate capacità di presentazione e carisma: il già citato Line o’ Type è la previsione (o lettura del pensiero) di una frase da un articolo di giornale, un Which hand basato su un vecchio ma valido principio, una classica forzatura psicologica di numeri (e come gestire bene la cosa), un interessante routine con delle banconote con la divinazione di un numero di serie, un effetto di monete con un mix di equivoque e sleight of hand e Mind Reading Plus, una versione del glorioso one ahead che può essere modificata come meglio si vuole.

Tutto ciò per ribadire, ancora una volta: mai scartare a priori un vecchio libro! Sono convinto che, a distanza di anni, può esser ripreso qualche testo magico dimenticato e, con una consapevolezza maggiore e diversa maturità artistica, si può scovare qualcosa di interessante che avevamo tralasciato!

Buona caccia.