Siamo un branco di disagiati?
Nel numero 2 della mia pubblicazione digitale Backdoor (che potete trovare raccolta in libro cartaceo qui o in ebook singoli nella sezione dedicata) ho scritto un breve saggio circa il disagio che spinge molte persone ad intraprendere la “carriera” di illusionista. Non è un attacco a nessuno (visto che mi ci metto dentro pure io) nonostante qualche genio si sia sentito direttamente attaccato (coda di paglia?). È un semplice invito alla riflessione che, magari, può portarci a fare magia e mentalismo di maggiore qualità. Eccolo di seguito …
I MAGHI, UN BRANCO DI DISAGIATI.
CHI PIÙ CHI MENO.
CI SI PUÒ SALVARE, VOLENDO.
MA SONO PESSIMISTA.
Abbiamo iniziato tutti a far magia per placare un disagio. Inutile che cerchi scuse. Anche tu.
I più vecchi ricorderanno gli slogan ad effetto di una delle prime case magiche per corrispondenza in Italia … robe tipo “diventa il protagonista della festa”. O ancora “conquista ogni ragazza” e altre frasi del genere, dal profondo impatto emotivo su chi, alle feste, non se lo cagava nessuno. O chi era troppo timido per un approccio con una ragazza (si, ragazza … non sono maschilista, è l’ambiente magico che lo è sempre stato!). Onore a questi geni del marketing che hanno abilmente individuato il target dei propri clienti: i disagiati.
Poi certo, c’è la componente curiosità, sapere come funziona quel benedetto trucco (anche questa molto pericolosa, ma ne parleremo un’altra volta).
Ma credetemi quando dico che la voglia di fare giochi di prestigio (e solo successivamente Mentalismo, generalmente perché si ritiene ‘più facile tecnicamente’) nasce da un disagio, dal bisogno di trovare un modo per essere accettati, poter per una volta avere quell’occhio di bue puntato su di noi, rubandolo al belloccio sciupafemmine di turno per una sera.
Lo step successivo, quasi inevitabile, è lo sviluppare superbia ed ego smisurati. Poi c’è chi matura, si interroga, si mette in discussione e scopre di amare visceralmente questa preziosa Arte. Quello è il caso in cui la Magia vince, così come la persona che la pratica (che cresce, matura, cercando di fare del proprio meglio e regalando emozioni al prossimo).
Tanti invece rimangono stretti alle proprie infantili convinzioni di avere dei superpoteri, di esser un gradino sopra a tutti gli altri, continuando ad essere i disagiati di molti anni prima. Con purtroppo molti anni di più e nessun rimedio.
Aggiornamento: ho di recente trovato l’immagine di testa di questo articolo, una réclame del 1928 della Nelson Enterprises delle allora famose Fako Cards, un mazzo di carte truccate con cui poter eseguire dei “semplici trucchi di magia”. E si va ben più indietro nel tempo, rispetto alla casa magica italiana che cito nell’articolo. Ma il principio del far ‘leva emozionale’ sul disagiato è lo stesso: diventa l’anima della festa, non stare in disparte, non essere il solito sfigato e intrattieni tutti con le straordinarie Fako cards!
Se osservate l’illustrazione, appunto, c’è il figo che fa giochi con le Fako e che tutti ammirano. E il misero tapino che ancora non le ha comprate e non può fare a meno di stare in disparte, ignorato da tutti!
Quindi, visto che è sabato, diamo una spolverata alle nostre Fako cards e usciamo a rendere speciali tutti i party della città. Tutti gli occhi saranno dritti su di noi e saremo il cuore pulsante di qualsiasi festa. Prima che ci buttino fuori di casa.
Una nota su Backdoor: si tratta del libro che mi rappresenta di più in assoluto, sia dal punto di vista del materiale (ben 27 routine, saggi, idee e facezie) che da quello dell’attitudine; alcuni amici mi hanno detto di sentir quasi la mia voce mentre stavano leggendo!
Purtroppo è anche il libro che ha venduto meno in assoluto della mia produzione! Ma siete ancora in tempo a redimervi e a scoprire questo testo di cui vado davvero fiero cliccando qui.